[RECENSIONE]Le avventure del topino Desperaux, Genere: Animazione

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itachi forever 1992
view post Posted on 24/4/2009, 19:57




Trama:
C'era una volta, nel lontano regno di Dor, una straordinaria magia nell'aria, risate in abbondanza e pinte di zuppa appetitosa. Ma, un giorno, accadde qualcosa che spezzò il cuore del Re, lasciando la principessa anelante e la cittadinanza senza zuppa. La luce del sole era sparita e il mondo era diventato grigio. Ogni speranza era svanita… fino al giorno in cui nacque Despereaux Tilling. Piccolo, aggraziato e con due orecchie fuori dalla norma, Despereaux è troppo grande per vivere in un mondo tanto piccolo. Rifiutandosi di abbassarsi al volere degli altri, va in aiuto a una principessa di nome Pea grazie alla quale impara a leggere (più che a mangiare) libri, divertendosi con storie di cavalieri, dragoni e dolci pulzelle. Cacciato da Mouseworld (Topolinia?) per i suoi atteggiamenti più umani che sorcini, Despereaux viene soccorso da Roscuro, un altro confinato che non vede l'ora di ascoltare i suoi racconti. Ma quando la Principessa decide di escluderlo dalle sue amicizie, Roscuro si trasforma in un super topo che, con l'aiuto dell'amica Mig, trama la vendetta contro la Principessa. Quando Pea viene rapita, Despereaux si rende conto di essere l'unico in grado di salvarla... e di avere lo stesso coraggio di qualunque cavaliere dall'armatura brillante. In questa storia di coraggio, perdono e redenzione, una creatura minuscola insegnerà a un intero reame che basta un po' di luce per svelare la verità: e che nessuno è mai come appare.

Recensione:
Il Topolino di Walt Disney ha dato il via al cinema d’animazione per come noi lo consociamo, e per anni è stato quasi impensabile per la concorrenza disegnare altri credibili roditori. A parte Topo Gigio, che è un fenomeno italiano e comunque nasce come pupazzo, e i comunque disneyani Bianca e Bernie, il primo a sfidare Mickey Mouse per il primato di topo più famoso fu nel 1986 Steven Spielberg quando produsse "Fievel sbarca in America" (diretto dal grande Don Bluth). Da lì in poi il monopolio dei cartoni animati con protagonisti questi animaletti tanto ripugnanti in città, quanto spesso addirittura addomesticabili nelle migliori campagne, fu rotto: altre tre avventure di Fievel, un lungometraggio su Tom e Jerry e, andando direttamente agli ultimi anni, l’inglese "Giù per il tubo" e lo straordinario Pixar "Ratatouille".
Despereaux e le sue avventure, tratte dal libro best seller di Kate Di Camillo (pubblicato nel 2003) sono gli ultimi arrivati in tal senso, e intelligentemente cercano una propria strada narrativa lontana dai suoi predecessori. Sì, l’inizio in cucina ricorda tanto "Ratatouille", ma confrontando le date (libro-film Pixar) sembra quasi una casualità. L’ambientazione fantasy medievale, i continui riferimenti iconografici non solo alle illustrazioni cavalleresche di quell’epoca, ma anche a luoghi carichi di atmosfere (come la Grand place di Bruxelles, ma anche le figure di Botero, e "I viaggi di Gulliver"), ne fanno prima di tutto un film curato e interessante dal punto di vista estetico. Gli stessi topi che popolano il racconto, tutti diversi e ben "antropomorfizzati", riescono già dalla fisionomia, o da piccoli dettagli del muso, a far percepire il proprio carattere. Tanti accorgimenti che fanno di "Le avventure del Topino Desperaux" un film curato e affascinante, su cui si inserisce una storia matura: favola, ma non avara di momenti e personaggi ambigui e violenti, alla fratelli Grimm per intenderci (o da primo Walt Disney). Dalla serva abbandonata dal papà al gatto, non mancano i momenti di tensione, ma ciò non toglie che il pubblico più giovane non possa apprezzare, e capire (forte è il concetto di avventura e scoperta di sé stessi, dei propri limiti), la pellicola, così come faranno i più grandi.
 
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