Rock Revolution

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itachi forever 1992
view post Posted on 13/4/2009, 18:40




Rilasciati nel lontano 1998, Drum Mania e Guitar Freaks rappresentano, senz’ombra di dubbio, il punto d’origine per quanto concerne i videogame a sfondo musicale. Caratterizzate da una vocazione prettamente arcade, le due produzioni possono essere attualmente considerate come vere pioniere del genere rhytm, rendendo possibile l’incredibile successo ottenuto recentemente da mostri sacri del calibro di Guitar Hero e Rock Band. Tuttavia, a dispetto dei colossi prodotti rispettivamente da Activison ed Harmonix, entrambe le opere sopra citate devono i propri natali a madre Konami, vera e propria pioniera del genere musicale.

Rivoluzione Rock
Dopo dieci anni passati nel silenzio più serrato, la software house nipponica ha finalmente deciso di riappropriarsi della fetta di mercato relativa ai rhytm game, merito ovviamente di Rock Revolution, inedito franchise sviluppato per l’occasione dai ragazzi di Zoe Mode e destinato a raggiungere le nostre console entro la fine del mese corrente. Forgiata dall’impossibilità di competere direttamente con i riuscitissimi brand di Guitar Hero e Rock Band, la componente ludica di cui il titolo Konami può fregiarsi sarà caratterizzata dalla presenza di tutt’una serie di novità e gustosi stravolgimenti volti a rendere l’esperienza offerta da Rock Revolution decisamente unica ed appagante.
In primis, quasi a simboleggiare la preponderante vocazione strumentale della produzione, l’assenza dei microfoni è stata purtroppo confermata, non a caso, anche il basso e la chitarra rivestiranno un ruolo marginale, lasciando campo libero alla vera protagonista del gioco: la batteria. Composto essenzialmente da tre tamburi, tre piatti ed un pedale, lo strumento appare sicuramente solido e ben realizzato, peccato per le bacchette, a nostro avviso troppo pesanti, e per il pedale, caratterizzato da una gestione non propriamente ottimale, ma comunque disattivabile dall’utente.

Tracklist
Il maggior pregio/difetto di questo Rock Revolution risiederà proprio nell’elevato tasso di sfida offerto, tanto proibitivo per i neofiti quanto appagante per gli esperti. Le pecche principali riguardano appunto un’interfaccia estremamente caotica e confusionaria, che alla lunga potrebbe risultare addirittura frustrante per il giocatore.
A livello pratico, il tutto si traduce in colonne su schermo che, a differenza di quanto visto in Guitar Hero e Rock Band, non corrispondono ai pulsanti, questi ultimi tra l’altro caratterizzati da dimensioni decisamente ridotte (anche troppo), rendendo quindi difficoltosa la visualizzazione delle sequenze da compilare. Di facile lettura risulta invece la politica intrapresa da Konami, volta per l’occasione ad un ben preciso target d’utenza: hardcore gamers ed amanti della batteria, tagliando fuori tutti coloro i quali siano alla ricerca di un titolo più semplice ed immediato.
All’interno del disco di gioco saranno presenti esattamente quaranta singoli, tuttavia gli stessi sviluppatori hanno confermato che, mediante l’affascinante strumento del digital delivery, il prodotto continuerà ad essere supportato con tutt’una serie di pack e contenuti scaricabili, sia gratuitamente che a pagamento.
La tracklist originale sarà quindi composta da brani d’indiscusso spessore, spazianti dai toni dei Foo Fighters (All My Life) e degli immancabili Blink 182 (All the Small Things), fino a musiche dei System of a Down (Chop Suey!) o dei Korn (Falling Away for Me), passando ovviamente per tracce firmate Fall Out Boy (Dance Dance) e concludendo il tutto con la gradita presenza degli eterni Metallica (Am I Evil?) e della giovane Avril Lavigne (Sk8ter Boy).

Live
A fronte di una curva di difficoltà drasticamente orientata verso l’alto, i ragazzi di Zoe Mode hanno optato per l’implementazione di una modalità pratica particolarmente riuscita ed in grado di rendere sufficientemente preparati anche gli utenti meno avvezzi al genere. La selezione di uno dei quindici personaggi presenti (a detta degli sviluppatori, realistici e divertenti), si farà necessaria durante il career mode, ma soprattutto per quanto concerne le sfide online, vero e proprio fiore all’occhiello del titolo nipponico.
Il multiplayer si articolerà, come di consueto, in online ed offline, rendendo possibili sfide in versus, coop e addirittura battaglie tra bande volte all’accumulo di punti, indispensabili per sbloccare determinati extra o semplicemente dediti al raggiungimento di posizioni degne di nota all’interno dei ranking mondiali.
Commento Finale
Dopo aver letteralmente creato un genere, madre Konami tenta d’insidiare dalle fondamenta i colossi di Activison ed Harmonix proponendo un titolo di stampo prettamente hardcore: Rock Revolution. La vocazione prettamente strumentale volta all’esaltazione della batteria, la presenza di una tracklist decisamente attraente e degna di nota, e le infinite possibilità derivanti dalla corposa componente online, rappresentano un’offerta sicuramente allettante. Rimane quindi da verificare se e come gli sviluppatori riusciranno a scongiurare la frustrazione derivante da un’interfaccia non proprio user friendly.

 
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